La trovavo seduta sul pavimento, il telefono in grembo, la schiena appoggiata al muro. Rideva, rideva d’una risata grave, che non rimbalzava, e s’infrangeva al suolo, rideva e ogni tanto imprecava, la voce montava veloce e di nuovo urtava contro le superfici, si rompeva netta, spaccata in due; la sentivo da dietro la porta, quandoContinua a leggere “Silenzio”
Metamorfosi
Essere un’altra era facile. Dammi tempo e sarò la principessa Diana, dammi spazio e sarò medusa, sarò pesce tropicale, sarò uccello, sarò un cigno selvatico che ti vola sul tetto e ti fa paura. Sono belli i cigni nei laghi, ti piacciono, guarda che eleganza, guarda che grazia: sembrano una sposa, sembrano una bambina nelContinua a leggere “Metamorfosi”
La madre
Bisognava parlare piano. Mormorare, dirsi le cose a bassa voce, o mimando le lettere con le dita, alfabeto muto. Qualche volta, ci scrivevamo: su un bloc-notes, domanda e risposta, interi dialoghi, sceneggiature già pronte d’un teatro che non apriva mai il sipario, che non ci svelava e ci teneva nascoste all’ombra delle tende di vellutoContinua a leggere “La madre”
Ero io
Una confezione di biscotti al cioccolato. La intercetto da lontano – il blu, il rosso, il giallo della corona: il logo di quel marchio è un principe –, mi pare inverosimile. Cammino con calma, non corro più, non ce n’è bisogno, adesso. I corridoi della metropolitana, da questa parte, sono vuoti; è di là cheContinua a leggere “Ero io”
Burro e marmellata
Casa di mia nonna è diventata un negozio d’armi. Quando ci sono passata davanti, l’altra mattina – erano quindici anni che non tornavo, quindici anni di vita e di oblio –, quando ci sono passata davanti ho pensato fosse una bottega di articoli per parrucchieri, un commercio all’ingrosso – cosmetici, prodotti per lavare i pavimenti,Continua a leggere “Burro e marmellata”
Mentire
Non le ho mai detto niente. Doveva essere un segreto, lo è rimasto, non l’ho tradita, come avrei potuto? O, meglio: ho mentito, ma l’ho fatto a fin di bene. Mentire è una medicina, mentire aggiusta, all’inizio è una finzione, all’inizio è tutta una maschera, come quando hai la febbre e ti prendi la tachipirinaContinua a leggere “Mentire”
L’appuntamento
Mi dice che è già arrivata, che mi aspetta. Mi dice di fare con calma, non la riconosco: prima ero sempre in ritardo, prima era sempre ora, era tardi, l’autobus sarebbe passato e sarei rimasta a terra, una giornata buttata, un’altra giornata d’una vita che stavo sprecando. Non avevo mai saputo che farne della vita,Continua a leggere “L’appuntamento”
Acqua
Acqua Il primo ricordo che ho di lei è sott’acqua: il suo volto è immerso completamente, ha gli occhi chiusi e la pelle più bianca del solito, i capelli sparsi tutt’intorno, il sesso ch’è una macchia scura e sinistra. È acqua pulita, senza sapone, a lei piaceva così. Mi sporgo sul bordo della vasca daContinua a leggere “Acqua”
Bassa temperatura
La lezione di musica era finita da più di mezzora, quando iniziò a piovere; raccolsi la custodia del violino dalle scale, dove l’avevo poggiata, e la strinsi tra le braccia, mi addossati alla parete. Col piede sfiorai la bocca della grondaia, poi lo ritrassi in fretta: la primavera precedente, avevo visto un ratto lì davanti.Continua a leggere “Bassa temperatura”
Lasciarsi al supermercato
Ad accoglierci trovammo una pila di panettoni; una pila disordinata, più una catasta, legna da ardere ma ancora troppo fresca, impregnata d’estate, impossibile da incendiare. Era presto per dar fuoco a tutte quelle buone intenzioni – scritte d’oro su sfondi rossi, su sfondi blu, il rosa pallido del cartone del pandoro – ma, spostando ilContinua a leggere “Lasciarsi al supermercato”