Quando l’auto svoltò l’angolo della strada e investì, con la luce dei fanali la piccola folla che eravamo, si udì una voce gridare dai balconi, – Eccoli! -, e la gente si affrettò a schierarsi sul bordo del marciapiedi, come al passaggio della madonna, durante la processione di Pasqua. Invece, era il mese di luglio,Continua a leggere “La meccanica dei baci”
Archivi dell'autore: mavie daponte
Cronaca dei miei disamori
Avevo tenuto gli occhi aperti per tutto il tempo; il desiderio non mi riguardava più, era una lama sporca che minacciava ma non feriva, si mostrava ma non affondava; il corpo di Bruno era l’ostacolo fra me e il coltello. Ne riconoscevo il calore umido, l’odore di dopobarba e il tintinnare della sua collanina d’oro,Continua a leggere “Cronaca dei miei disamori”
Colpevole
Il soffitto era tagliato in due da una lama di luce, che ne violava la compattezza oscura e granulosa e mi ricordava la presenza del mondo esterno, esponendomi al suo riflesso. Dall’appartamento accanto, mi giungeva la sigla di un programma per bambini: la conoscevo bene, potevo cantarla a memoria, sovrapponendo le mie parole stonate aContinua a leggere “Colpevole”
Tutto e niente
Venne a suonare alla mia porta una domenica sera. Stavo guardando le repliche di uno sceneggiato, mentre cercavo invano di fare addormentare la bambina, e lei mi rispondeva gonfiando bolle di saliva con le labbra, ridendo in faccia alla mia stanchezza di una settimana intera. Volevo andarmene a letto, lasciarla sveglia nel buio della stanza.Continua a leggere “Tutto e niente”
Dagli occhi ci vedeva bene
– Cos’hai da ridere? -, mi chiese. La voce di mia madre mi colpì dritta alla nuca, nello spazio pallido e nudo tra l’orlo della maglietta sudata e l’attaccatura dei capelli, che mi erano appena stati tagliati troppo corti. – Te li spunto soltanto -, mi aveva promesso, con le forbici da cucina in mano,Continua a leggere “Dagli occhi ci vedeva bene”
Eternità
Del fumo ci eravamo già accorte tornando a casa col motorino, quel pomeriggio. L’avevo sentito in fondo alla gola e avevo chiuso forte gli occhi, premendo il naso contro la schiena di mia madre, contro il giubbotto di jeans che mi prestava, ogni tanto, e che era impregnato del suo deodorante da uomo. Poi avevamoContinua a leggere “Eternità”
Lotteria istantanea
Una donna le urtò la spalla e la superò, trascinandosi dietro un carrellino della spesa. – Oh, la prego, non si scusi, non ce n’è bisogno! -, le urlò, ma la donna non ci fece caso, continuò a camminare, oltrepassò la chiesa e poi tornò indietro, si fece il segno della croce, inginocchiandosi goffamente. –Continua a leggere “Lotteria istantanea”
Tra donne
Il sacchetto di plastica mi colpì in mezzo al petto; feci per prenderlo al volo, ma cadde a terra e mia madre rise, mia nonna anche. Solo mia zia Antonia scosse la testa, – Certo che avete sempre voglia di scherzare! -, commentò, e fece schioccare la lingua sul palato, si chinò verso il pavimento,Continua a leggere “Tra donne”
Errore di calcolo
Le sue preferite erano le donne. Soprattutto se avevano più di sessantacinque anni, un numero variabile di ex mariti, figli e nipoti e, possibilmente, un’incontenibile passione per le vite degli altri. Più di tutto, apprezzava la loro generosità, la totale assenza di avarizia nell’ingigantire tresche, vizi e tradimenti, per consegnarli al silenzio professionale del suoContinua a leggere “Errore di calcolo”
Pedinamento
Lo aspettò per tutta la mattina, prima di vederlo uscire dal portone di casa. Si era appostata di fronte, appoggiata a un’auto rossa, sin dalle sette e mezza; sperava di incontrarlo a quell’ora, quando lui scendeva a comprare i giornali. Lo aveva sempre fatto, o perlomeno era quello che lei ricordava: ogni giorno, appena sveglio,Continua a leggere “Pedinamento”